Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

sabato 23 giugno 2012

Dal cuore procede la stoltezza


Tra le cose che procedono dal cuore dell’uomo e lo inquinano, c’è la stoltezza, infatti tutto ciò che viene mangiato, quindi entra nell’uomo, non inquina l’uomo, è quello che viene dal nostro cuore, cioè dalla nostra interiorità ad inquinarci: sono le Parole del Signore in risposta ai farisei, inerenti ai cibi immondi che inquinano l’uomo e sulla relativa purità legale, riportate dal Vangelo; Gesù incentra il suo discorso sulla purezza del cuore e su ciò che veramente lo inquina, quello che rende immondo l’uomo, cioè il peccato. La stoltezza è un vizio che abbrutisce la persona, consiste nel disprezzare quello che è bene per lei e volgersi in tal modo verso quello che gli è nocivo, senza comprendere l’assurdità, forse la follia, delle proprie scelte disgraziate; la stoltezza è l’opposto della saggezza e non c’è maggiore stoltezza del decidere di seguire la via contraria a Dio e alla virtù, in modo deliberatamente volontario, per pervenire inevitabilmente a un proprio danno: quello che è stoltezza allo sguardo intelligente di Dio, è saggezza secondo le categorie del mondo, in quanto tutto ciò che si oppone alla Legge di Dio è regola di vita nel mondo, il mondo assoggettato e dominato dal maligno in cui regna il peccato e l’avversione al Signore. La stoltezza consiste nel continuare a ostinarsi nel peccato, nel male senza comprendere l’esigenza della conversione per il proprio bene e senza la consapevolezza che il male fa male innanzitutto a chi lo compie, dopodiché diffusivamente si ritorce sul prossimo e separa dall’unico bene autentico della vita, che è Dio; la Croce di Cristo è stoltezza per il mondo e sapienza davanti a Dio, perché ogni sofferenza allo sguardo inquisitore del mondo, è qualcosa di assurdo e insensato, allo sguardo di Dio acquista valore se accettata per amore, come sacrificio espiativo e via verso la perfezione delle virtù: la Croce di Cristo è sapienza perché conduce alla risurrezione, è la via maestra verso il Regno del Padre, ma il mondo è ostile all’edificazione del Regno e cerca con tutte le sue forze di edificare la città terrena, il paradiso qui su questa terra, una felicità materialista e antievangelica, contraria alla Fede e alla vera aspirazione del cuore umano, che cerca il significato ultimo dell’esistenza e l’Eternità. Stoltezza e insipienza, sono il ricercare spasmodicamente la propria felicità fuori da Dio, in opposizione alla sua Legge, con la convinzione che mangiare il mondo sia la cosa migliore per poter costruire qualcosa nella vita, quindi consumare la vita come un prodotto che si compera al centro commerciale, come se la vita non fosse altro che una candela accesa che piano piano si consuma lentamente verso l’inevitabile sua fine, verso il buio e il nulla: chiunque vive la propria vita conforme alla Legge di Dio, in adesione a Lui, è osteggiato dagli stolti del mondo, è odiato dal mondo e considerato un povero sciocco da commiserare, ma il Signore lo ama e lo approva, considerandolo e annoverandolo tra i saggi, tra coloro che hanno fatto la scelta giusta.

Nessun commento:

Posta un commento