L’inganno più subdolo del
maligno nei confronti di un’anima, è farle credere di non avere alcun peccato e
di non avere necessità della Misericordia, del perdono di Dio; le anime che si
sclerotizzano in questa situazione, sono anime in grave pericolo per la loro
eterna salute, poiché non si avvedono che la loro è la condizione della
schiavitù, dell’asservimento a satana e non pensano ad emendarsi per liberarsi
dalle catene del peccato; un cuore prigioniero di satana è un cuore impuro, che
viene manipolato ad arte per commettere inconsapevolmente nuovo male, un cuore
manovrato da fili invisibili come una marionetta senza volontà propria, senza
vera libertà. L’importanza di un cuore puro per poter essere partecipi del
Regno del Padre celeste è fondamentale, in quanto soltanto l’innocenza e la
purezza possono ereditare il Regno dei cieli: anche Gesù lo afferma nel Vangelo
riguardo ai bambini, dicendo che soltanto chi è come loro può ereditare il
Paradiso, cioè chi possiede un cuore puro, non puerile o infantile sia chiaro,
ma un cuore esente da ogni macchia di iniquità, libero di amare e innocente, un’anima
come quella di un bambino, un’anima fortemente recettiva alla Grazia,
comunicante con il Bene assoluto, cioè Dio, un’anima che riceve dal principio
assoluto del Bene, le buone ispirazioni di verità che caratterizzano coloro che
comunicano con lo Spirito Santo, infatti le anime dei bambini sono proprio così
e se battezzate la Trinità beatissima abita con maggior legame e forza nel loro
cuore puro, innocente e buono. Il Signore ha detto: “ Lasciate che i bambini
vengano a me, perché di chi è come loro è il Regno dei cieli ”, conservare un
cuore di bambino per l’intero corso della vita, è indispensabile per entrare
nella Vita divina dopo aver lasciato la città terrena, il cuore esente da
malizia è il cuore che tanti Santi e tante Sante nella storia della Chiesa,
hanno avuto e manifestato a gloria di Dio e a salvezza delle anime. Per poter
purificare il proprio cuore, occorre essere perseveranti nella disciplina della
penitenza, occorre praticare tutte le virtù, in primo luogo la carità, occorre
pregare con Fede e chiedere a Dio un cuore puro, occorre anche confessarsi,
accostarsi al rito della Riconciliazione, pentendosi e facendo dei buoni
propositi di bene da portare avanti con fedeltà nella vita, una vita di
combattimento contro il male che si annida anche dentro di noi, un
combattimento che non può essere sostenuto senza l’aiuto del Signore e della
Madonna. Adesso voglio far riferimento all’argomento fondamentale di tutto il
Vangelo, l’economia della salvezza,
di cui santa Madre Chiesa è depositaria per il potere che ha ereditato da nostro
Signore Gesù Cristo; la missione fondamentale della Chiesa consiste nella
redenzione delle anime e di ogni anima in particolare, creata ed amata da Dio
suo Padre, in quanto siamo, noi creature umane, tutti figli di un unico Dio che
è essenzialmente Amore infinito e senza riserve. Nella Chiesa, unica e vera
apportatrice di Grazia, l’economia della
salvezza collima con l’economia
sacramentale, quindi per abbeverarsi alla sorgente della Grazia occorre
necessariamente fare uso dei Sacramenti, che per il cristiano credente,
osservante e praticante, battezzato e innestato nella comunione ai Beni eterni
che è Cristo stesso, dall’iniziazione fino ad essere cresimato, sono la
Confessione e la santissima Eucaristia. Gesù ha detto ai suoi Apostoli: “ A chi
rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non
rimessi ”, questo significa che il Signore Gesù ha conferito un potere agli
Apostoli ed ai suoi successori, cioè alla Chiesa, quello di amministrare la
Misericordia del Padre attraverso il perdono dei peccati, comunicando in questo
modo la salvezza, la redenzione dell’anima, la riconciliazione con l’Amore di
Dio, quindi con Dio stesso, Trinità beatissima; molti Santi confessori non
concedevano l’assoluzione dai peccati, per una questione pedagogica, in quanto
il penitente non si trovava nella condizione di un sincero ed autentico
pentimento, di una sincera ed autentica conversione, che presupponeva il fermo proposito
di cambiare vita e di non peccare più per l’avvenire; questa pedagogia, veniva
applicata da diversi Santi per ottenere il bene autentico e futuro di
quell’anima, che si accostava con superficialità e distacco al Confessionale,
ma tutto era comunque finalizzato alla salvezza dell’anima medesima! Gesù ha
dato agli Apostoli la missione di perdonare e di redimere, non di fare
l’interesse del maligno, mandando di propria iniziativa e complicità le anime
all’inferno: i cristiani lavorano per l’edificazione del Regno di Dio, non per
gli interessi del suo nemico ed avversario. Aggiungo che in Chiesa, dinanzi a
Gesù Eucaristia, siamo tutti figli di Dio, amati da un unico Padre e il dono
dell’Amore di Gesù per ogni anima non si nega a nessuno, tutti meritano la
Comunione, perché Gesù ama tutti i suoi figli e chiama ciascuno alla
partecipazione del suo Regno: l’unico e vero Giudice è il Signore, poiché
solamente Lui conosce il cuore di ciascuno ed amandoci ci chiama ad amarlo,
senza finzioni e ipocrisia, con assoluta sincerità. Dinanzi al Signore siamo
tutti uguali, peccatori bisognosi di perdono ma creati… perché amati senza
limite. Colui che vede il cuore è soltanto Dio, Lui vuole il nostro vero bene,
siamo noi quelli capaci di farci del male! Nella Santa Chiesa le relazioni
devono vertere sulla carità reciproca e conoscere le questioni relative a
un’anima, è doveroso per affermare questo principio di verità, cioè che l’amore
copre una moltitudine di peccati e noi non dobbiamo diventare gli inquisitori
spietati del nostro prossimo, dobbiamo semplicemente amarlo con un autentico
sentimento del cuore, è questo il Comandamento che Gesù ci ha dato, con la sua
vita ed il suo esempio.
Nessun commento:
Posta un commento