Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

martedì 12 giugno 2012

Prigionieri della bestemmia e dell'impurità


Le persone dal basso profilo umano, spiritualmente mediocri, sono abitualmente bestemmiatrici, bestemmiano come se la bestemmia fosse un segno di interpunzione alla frase, hanno un animo meschino e superficiale e nessuna sensibilità nei confronti della religiosità: la bestemmia è una fanghiglia puzzolente che caratterizza la sfera interiore di queste persone e molti che hanno conoscenza dei fenomeni di natura diabolica come la possessione, ritengono con grande cognizione di causa, che bestemmiare richiami nelle persone in questione l’azione e l’influenza degli spiriti maligni, dei demòni: basta un solo bestemmiatore in casa, per rovinare una famiglia con una virulenta infestazione diabolica; padre Pio diceva che il modo più sicuro per andare all’inferno è la bestemmia, infatti è l’offesa più diretta nei confronti del Signore, è una esplicita e violenta manifestazione di odio, che promana dal cuore del peccatore! Quando la bestemmia si accompagna agli atti impuri, una persona diventa inevitabilmente la dimora stabile di satana… quello che dev’essere considerato naturale sul piano della sessualità, della morale sessuale, nella persona umana, è la castità e la purezza, quindi la virtù della verginità in tutti coloro che, maschi e femmine, non hanno ancora contratto il matrimonio autentico davanti a Dio, ogni atto sessuale fuori dal matrimonio, l'unione coniugale, è un peccato mortale e chi li commette è meritevole dell’inferno eterno, anche guardare immagini a carattere sessuale, più o meno perverse, è una colpa, lo stesso desiderio illecito è una colpa: una persona che compie atti sessuali volontari fuori dal matrimonio, inevitabilmente si danna, fuori dal matrimonio è lecita soltanto la virtù della purezza, affermare questa cosa oggigiorno è molto antipopolare, ma è la semplice verità. La bestemmia e gli atti impuri rendono l’anima sporca e degna di essere rigettata dall’Amore di Dio, che è infinita purezza; soltanto la Confessione, che pone le sue radici nella Passione e nella Croce, può purificare con il Sangue preziosissimo di Gesù un’anima da tutte le sue sozzure, chi si illude di ottenere dal Signore la piena remissione dei suoi peccati e così rimanere esente da conseguenze collaterali, tornando all’innocenza e alla purezza battesimale, senza Confessione… è uno sprovveduto che non conosce la Parola di Dio, i suoi misteri e la sua volontà, insomma non conosce il santo Vangelo; senza Confessione i peccati mortali rimangono e ci si esclude dalla redenzione, dalla Grazia santificante e si rischia seriamente la dannazione eterna della propria anima, nel mentre si diviene ricettacoli del maligno, si è abitati nel cuore da lucifero, senza nemmeno avvedersene, nella più totale ottusità psicologica e l’anima resta stabilmente impura.

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