Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

martedì 19 giugno 2012

La sessualità è scritta nella natura umana


La virtù della purezza è importante e amata dal Signore, ma i sacerdoti cattolici vogliono far diventare il sesso e la sessualità, un peccato mortale… forse il peccato in questione è la sessuofobia… un peccato che porterebbe alla totale separazione da Dio e alla condanna dell’inferno: io ho letto e studiato i Vangeli, scritti che unicamente testimoniano della vita, delle parole e della persona di Gesù Cristo, il maestro di tutti i preti, uomoDio che loro devono cercare di imitare per trovare la perfezione, che quasi certamente non raggiungeranno mai in vita… Gesù pur essendo Vergine e castissimo, non ha mai condannato la sessualità negli altri uomini e donne: la samaritana al pozzo, era stata con diversi uomini, era una concubina e Gesù le dice quello che lei aveva fatto, ma non la condanna, anzi gli offre un’acqua viva che scaturisce e zampilla per la vita eterna, non quella del pozzo dove lei era andata ad attingere; la donna adultera che quegli uomini spietati volevano lapidare e uccidere per il suo peccato sessuale, Gesù la assolve e la rimanda dicendole di cambiare comportamento, non la condanna! E’ Gesù che dice ai farisei che pubblicani e prostitute passeranno loro avanti nel Regno dei cieli, sì proprio delle prostitute! E’ Gesù che a mensa si fa lavare e asciugare i piedi con i capelli, da una donna che tutti consideravano peccatrice, peccatrice sessuale: Gesù le è grato per quel gesto d’amore, non la condanna per i suoi peccati, ma l’accoglie presso di sé… Dio non tollera falsità, ipocrisia, cattiveria, malvagità, ma nei confronti dei peccati, cosiddetti, sessuali appare più aperto, più tollerante: forse perché il sesso è un istinto di per sé buono, che Dio ci ha dato, per procreare e dargli nuove creature umane? Creature da amare, i bambini, i prediletti di Dio? Fossi in tanti preti e nel Magistero della Chiesa, rivedrei un pò il concetto di peccato sessuale, apportando delle attenuanti alla colpa, soprattutto per certe naturali e umanissime circostanze e desideri… Comunque è evidente che esiste una sessualità buona e una perversa: le perversioni sessuali portano a fare del male agli altri, a mercificarli, ad usarli; io dico che bisogna essere più tolleranti nei confronti di sbagli che si fanno nel contesto di una sessualità buona, dove forse c’è posto anche per l’affetto, l’amore e i sentimenti, senza comunque dimenticare l’eccellenza e la priorità della castità e della verginità, soprattutto quando esse sono un attributo della propria consacrazione a Dio, quindi sono la peculiarità dell’appartenenza privilegiata della persona al Signore, un segno di fedeltà per l’eternità.

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