Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

martedì 19 giugno 2012

Simmetria e moralità


Due forze in opposizione che si scontrano generano uno stabile equilibrio, nella mente due pensieri contrapposti portano inevitabilmente a scegliere per quello che, dopo un’accurata analisi, si considera con un minimo margine di dubbio, il più sensato e adeguato alle nostre esigenze, in qualsiasi ambito due energie paritetiche sono destinate l’una alla conservazione dell’altra, senza che vi sia prevaricazione: facendo il medesimo discorso, cosa avviene tra il bene e il male? Innanzitutto vanno considerate come due forze antitetiche e in opposizione tra loro, ma è anche necessario in termini assoluti conoscere cosa distingue il bene dal male, che cose sia il bene e che cosa sia il male: si deve partire dal presupposto che l’umanità da sola non può conoscere la distinzione tra il bene e il male, qualsiasi umanità allo stato primitivo formula le sue questioni e le sue regole proprie, riguardo al bene e al male, quindi la moralità è soltanto una convenzione della civiltà moderna ed evoluta? No, il bene e il male sono una legge già scritta nell’uomo, ma vi è la necessità che l’uomo la scopra e la conosca, attraverso l’educazione e la riflessione profonda nella sua vita e nella sua coscienza: si può affermare con certezza che nell’uomo sussiste una grande opacità riguardo alla legge morale, fin dai suoi primordi ed è quindi necessario indicare all’umanità una via maestra da seguire, una via che sia il prodotto e la conquista di anime elette da un determinato fuoco spirituale catartico, che trasforma e cambia il volto interiore della persona e di tutte le persone con cui tale fuoco viene a contatto, possiamo considerarlo il fuoco creatore e trasformatore dello Spirito Santo, di Dio stesso. Il bene e il male devono essere conosciuti, perché ciascuno di noi possa fare una libera scelta in ambito morale che sia quanto più coerente con la verità della propria coscienza, una scelta che condiziona la nostra salute spirituale; conoscere il bene e il male significa estraniarsi dall’innocenza primigenia, essere inquinati dal peccato, uscire dalla comunione con l’Eterno, così il Libro della Genesi descrive il peccato originale e la caduta dei progenitori avvenuta nel giardino dell’Eden, per l’inganno del serpente, cioè del diavolo, esiliati dalla possibilità di cogliere anche il frutto dell’albero della vita e diventare immortali, quell’albero della vita che diventerà la Croce di Cristo per la nostra redenzione, perché ci sia comunicata la Vita eterna: esclusi dall’Eden, separati da Dio, siamo stati confinati nella dannazione del mondo. La libertà della nostra natura umana, il nostro libero arbitrio ci rende creature morali, spirituali, distinte in modo radicale dal mondo animale, poiché nessun animale è in grado di differenziare il bene dal male, questa è una facoltà propria soltanto della persona umana, attraverso il cammino redentivo della sua anima in rapporto a Dio: ritornare all’innocenza dell’Eden e cogliere il frutto dell’albero della vita, scegliendo il bene ogni giorno con perseveranza e rettitudine.

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