Due forze in opposizione che si
scontrano generano uno stabile equilibrio, nella mente due pensieri
contrapposti portano inevitabilmente a scegliere per quello che, dopo un’accurata
analisi, si considera con un minimo margine di dubbio, il più sensato e
adeguato alle nostre esigenze, in qualsiasi ambito due energie paritetiche sono
destinate l’una alla conservazione dell’altra, senza che vi sia prevaricazione:
facendo il medesimo discorso, cosa avviene tra il bene e il male? Innanzitutto
vanno considerate come due forze antitetiche e in opposizione tra loro, ma è anche
necessario in termini assoluti conoscere cosa distingue il bene dal male, che
cose sia il bene e che cosa sia il male: si deve partire dal presupposto che l’umanità
da sola non può conoscere la distinzione tra il bene e il male, qualsiasi
umanità allo stato primitivo formula le sue questioni e le sue regole proprie,
riguardo al bene e al male, quindi la moralità è soltanto una convenzione della
civiltà moderna ed evoluta? No, il bene e il male sono una legge già scritta
nell’uomo, ma vi è la necessità che l’uomo la scopra e la conosca, attraverso l’educazione
e la riflessione profonda nella sua vita e nella sua coscienza: si può
affermare con certezza che nell’uomo sussiste una grande opacità riguardo alla
legge morale, fin dai suoi primordi ed è quindi necessario indicare all’umanità
una via maestra da seguire, una via che sia il prodotto e la conquista di anime
elette da un determinato fuoco spirituale catartico, che trasforma e cambia il
volto interiore della persona e di tutte le persone con cui tale fuoco viene a
contatto, possiamo considerarlo il fuoco creatore e trasformatore dello Spirito
Santo, di Dio stesso. Il bene e il male devono essere conosciuti, perché ciascuno
di noi possa fare una libera scelta in ambito morale che sia quanto più coerente
con la verità della propria coscienza, una scelta che condiziona la nostra
salute spirituale; conoscere il bene e il male significa estraniarsi dall’innocenza
primigenia, essere inquinati dal peccato, uscire dalla comunione con l’Eterno,
così il Libro della Genesi descrive il peccato originale e la caduta dei
progenitori avvenuta nel giardino dell’Eden, per l’inganno del serpente, cioè
del diavolo, esiliati dalla possibilità di cogliere anche il frutto dell’albero
della vita e diventare immortali, quell’albero della vita che diventerà la
Croce di Cristo per la nostra redenzione, perché ci sia comunicata la Vita
eterna: esclusi dall’Eden, separati da Dio, siamo stati confinati nella
dannazione del mondo. La libertà della nostra natura umana, il nostro libero
arbitrio ci rende creature morali, spirituali, distinte in modo radicale dal
mondo animale, poiché nessun animale è in grado di differenziare il bene dal
male, questa è una facoltà propria soltanto della persona umana, attraverso il
cammino redentivo della sua anima in rapporto a Dio: ritornare all’innocenza
dell’Eden e cogliere il frutto dell’albero della vita, scegliendo il bene ogni
giorno con perseveranza e rettitudine.
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