Il Vangelo di san Matteo parla
di una stella, che avrebbe brillato nel cielo di Betlemme alla nascita di Gesù:
questa stella è la congiunzione di Giove con Saturno nella costellazione dei
Pesci. Nel 7 a.C., che è l’anno presumibile della nascita del Signore, si
era verificata la congiunzione Giove-Saturno ed era stata visibile e luminosa
su tutto il Mediterraneo. Nel 7 a.C. la congiunzione si verificò per ben tre
volte: il 29 maggio, il 1° ottobre e il 5 dicembre; essa si verifica soltanto
ogni 794 anni e per una volta isolatamente: nel 7 a.C. si ebbe addirittura per
tre volte, quindi una situazione astronomica d’eccezione. Noi celebriamo il
Natale del Signore il 25 dicembre di ogni anno, ma questa è una data
probabilmente non corretta, anche se plausibile, d’altra parte bisogna
sottolineare che nell’antichità sostituì una festa pagana di origine romana,
detta del Sole: la nascita di Gesù potrebbe essersi verificata il 29 maggio,
oppure il 1° ottobre, o il 5 dicembre, comunque in un giorno molto prossimo a queste tre date di quel 7 a.C., che per un errore di calcolo
relativo al nostro calendario, è con molta probabilità il vero anno di nascita
del Signore Gesù, ma noi continuiamo a pensare al 25 dicembre dell’anno zero come al giorno di
Natale, a considerarlo santo, secondo la nostra tradizione, poiché in questo
non c’è nulla di male, anche se si tratta di una data commemorativa e non storica. Il
pianeta Giove simboleggia i dominatori del mondo, Saturno è il pianeta
protettore di Israele e la costellazione dei Pesci, rappresenta “ la Fine dei
Tempi ”, nello specifico l’inizio dell’era messianica: anche queste
interpretazioni potrebbero rivelare la nascita del Messia, Signore dei
dominanti e del mondo, che viene dal popolo di Israele ed è destinato a segnare
la storia, nella sua età conclusiva e salvifica, il tempo della redenzione e
dell’instaurazione del Regno di Dio.
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