Macchie nel cuore di tetro
desiderio omicida, peccato contro il quinto comandamento di Dio: non uccidere; nere
macchie nel cuore di tetro assassinio concepito nella mente come azione senza
criterio morale, senza rispetto per la vita, per ogni vita, anche per la vita
di chi è considerato indegno di vivere dal giudizio arbitrario e prepotente, di
una agghiacciante arroganza, portato alla coscienza comune da persone che hanno
tradito il valore dell’umanità debole e sofferente, ritenuta inutile da
individui che hanno fatto del loro orgoglio e del loro egoismo la misura per
decidere il destino del prossimo, se privo dell’insondabile valore che
conferisce la dignità umana: creature senza compassione, emissari del demonio,
il cui dovere blasfemo è l’omicidio; creature che hanno tradito la missione di
essere custodi dell’altro, dell’altrui vita, del veritiero presagio di un
avvenire forse crocifisso, ma autenticamente realizzato nell’amore di chi
accoglie il prossimo e si carica del dovere di aiutare e di preservare la vita,
dove la vita è stata criminalmente disprezzata, fatta oggetto della decisione
brutale e violenta della morte, atto intrinsecamente perverso e degno di anime
propriamente morte e diabolicamente contratte nel desiderio assassino di quelli
il cui tenebroso cuore, senza ombre che possano presagire luce di redenzione,
hanno decretato dal loro vile e meschino interesse e vendicativo volere:
criminali che hanno commesso omicidio volontario premeditato, reato contro il
codice di procedura penale giudiziario, reato che merita la condanna capitale
senza appello, reato tra i più odiosi che siano contemplati nel diritto penale
degli Stati democratici. Quando sarà fatta giustizia? Presto, quando coloro che
impunemente hanno ucciso e si sono garantiti l’impunità, moriranno a loro volta
e saranno giudicati dal vero Giudice dei vivi e dei morti, cadendo nell’eterno
tormento dell’inferno: stolti atei, credete di esservi realizzati nella vita, di
avere fatto il vostro comodo sulla sofferenza e la morte del prossimo, ma anche
voi presto inaspettatamente morirete e non sarete tra gli innocenti, tra le
vostre vittime, ma tra le pene dei dannati; il fatto che ci crediate o meno è
indifferente in quanto a realtà, l’esperienza sarà la misura della conoscenza
senza ritorno, senza possibilità, quando vi ritroverete nella vostra sede
eterna… presto. Buona continuazione nella vostra preziosa e meravigliosa vita…
e godetevi l’attimo imbecilli, che la vita passa e certa è la morte: ma i saggi
riconoscono la sapienza degli spiriti puri.
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