Il matrimonio è il legame
indissolubile tra un uomo e una donna liberi, questo patto di amore deve durare
tutta una vita se sancito davanti all’autorità di Dio, che è creatore del
maschio e della femmina, dei due generi complementari che devono andare a formare
la famiglia e a generare la prole nell’atto di amore coniugale; oggi si discute
tanto di famiglie papà/papà e mamma/mamma, cioè di famiglia omosessuale e
secondo la morale cattolica sono possibilità assurde, in quanto la famiglia
umana ha solamente un fondamento naturale, inscritto nella legge biologica,
quindi le famiglie dette omossessuali sarebbero anormali, contronatura… Ma
quindi l’omosessualità è una malattia mentale, come affermano i fondamentalisti
religiosi? Secondo me è una modalità di espressione della propria affettività e
sessualità, così come è per tutti gli eterosessuali, una alternativa plausibile
di genere psichico: l’omosessualità di per sé non è un peccato, anzi può
trattarsi di una risorsa morale e sociale, gli omosessuali quindi hanno dei
diritti inalienabili legati alla loro dignità di persona e talvolta famiglie
che divorziano, fatte da genitori maschio e femmina, non sono così stabili come
le unioni di fatto tra due maschi o due femmine, che si amano e si rispettano, adottando
ed educando, figli e figlie al rispetto per l’altro, anche se appartenente ad
un ambito vocazionale differente, eterosessuale o omosessuale. Sì, perché
l’indirizzo della sessualità è anche vocazione di vita, e tutti meritano
rispetto per una propria scelta legittima, che supera l’ambito della biologia e
si esprime soprattutto nella sfera psichica di un individuo: il matrimonio
rimane circoscritto all’uomo e alla donna, ma questo non toglie la possibilità
che vi siano patti o unioni di carattere omosessuale, che vadano a formare una
società familiare sana e onesta, fatta di amore reciproco e di educazione alla
libertà e alla stima reciproca, al rispetto verso il prossimo, chiunque egli
sia, come sancisce anche la Costituzione della Repubblica, che afferma il
diritto all’uguaglianza dinanzi alla Legge di tutti i cittadini, anche se di
orientamento sessuale differente. Penso che non possa esserci un autentico
matrimonio omosessuale, come per gli eterosessuali, che sul piano della natura biologica
possono unirsi e generare dei figli, ma è indubbio che per le persone
omosessuali debba esserci una istituzione di coppia simile al matrimonio,
una sorta di patto di amore laico, tra due persone che comunque si amano e si
rispettano, volto anche all’educazione dei figli e delle figlie, delle loro
scelte e vocazioni, anche in ordine alla sessualità, che rientrino per adozione
in questa cellula fondamentale della società: è qualcosa che il Diritto
contempla nell’ambito di una democrazia. Se il matrimonio eterosessuale è in
crisi, non è colpa delle coppie omosessuali, ma della immaturità all’amore dei
coniugi maschio e femmina, del loro egoismo e del fatto che tradiscano
l’indissolubilità del matrimonio religioso contratto dinanzi a Dio, con l’uso
degli strumenti legislativi civili dello Stato: per quanto concerne il
divorzio, la responsabilità è soltanto dei coniugi, marito e moglie e non delle
coppie omosessuali, talvolta più unite e stabili, sul piano psicologico e
affettivo, quindi più mature, maggiormente proiettate ad un progetto per il
futuro, attraverso un maggiore equilibrio e una migliore consapevolezza di sé.
Nessun commento:
Posta un commento