Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

martedì 5 giugno 2012

Matrimonio indissolubile


Il matrimonio è il legame indissolubile tra un uomo e una donna liberi, questo patto di amore deve durare tutta una vita se sancito davanti all’autorità di Dio, che è creatore del maschio e della femmina, dei due generi complementari che devono andare a formare la famiglia e a generare la prole nell’atto di amore coniugale; oggi si discute tanto di famiglie papà/papà e mamma/mamma, cioè di famiglia omosessuale e secondo la morale cattolica sono possibilità assurde, in quanto la famiglia umana ha solamente un fondamento naturale, inscritto nella legge biologica, quindi le famiglie dette omossessuali sarebbero anormali, contronatura… Ma quindi l’omosessualità è una malattia mentale, come affermano i fondamentalisti religiosi? Secondo me è una modalità di espressione della propria affettività e sessualità, così come è per tutti gli eterosessuali, una alternativa plausibile di genere psichico: l’omosessualità di per sé non è un peccato, anzi può trattarsi di una risorsa morale e sociale, gli omosessuali quindi hanno dei diritti inalienabili legati alla loro dignità di persona e talvolta famiglie che divorziano, fatte da genitori maschio e femmina, non sono così stabili come le unioni di fatto tra due maschi o due femmine, che si amano e si rispettano, adottando ed educando, figli e figlie al rispetto per l’altro, anche se appartenente ad un ambito vocazionale differente, eterosessuale o omosessuale. Sì, perché l’indirizzo della sessualità è anche vocazione di vita, e tutti meritano rispetto per una propria scelta legittima, che supera l’ambito della biologia e si esprime soprattutto nella sfera psichica di un individuo: il matrimonio rimane circoscritto all’uomo e alla donna, ma questo non toglie la possibilità che vi siano patti o unioni di carattere omosessuale, che vadano a formare una società familiare sana e onesta, fatta di amore reciproco e di educazione alla libertà e alla stima reciproca, al rispetto verso il prossimo, chiunque egli sia, come sancisce anche la Costituzione della Repubblica, che afferma il diritto all’uguaglianza dinanzi alla Legge di tutti i cittadini, anche se di orientamento sessuale differente. Penso che non possa esserci un autentico matrimonio omosessuale, come per gli eterosessuali, che sul piano della natura biologica possono unirsi e generare dei figli, ma è indubbio che per le persone omosessuali debba esserci una istituzione di coppia simile al matrimonio, una sorta di patto di amore laico, tra due persone che comunque si amano e si rispettano, volto anche all’educazione dei figli e delle figlie, delle loro scelte e vocazioni, anche in ordine alla sessualità, che rientrino per adozione in questa cellula fondamentale della società: è qualcosa che il Diritto contempla nell’ambito di una democrazia. Se il matrimonio eterosessuale è in crisi, non è colpa delle coppie omosessuali, ma della immaturità all’amore dei coniugi maschio e femmina, del loro egoismo e del fatto che tradiscano l’indissolubilità del matrimonio religioso contratto dinanzi a Dio, con l’uso degli strumenti legislativi civili dello Stato: per quanto concerne il divorzio, la responsabilità è soltanto dei coniugi, marito e moglie e non delle coppie omosessuali, talvolta più unite e stabili, sul piano psicologico e affettivo, quindi più mature, maggiormente proiettate ad un progetto per il futuro, attraverso un maggiore equilibrio e una migliore consapevolezza di sé.

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