Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

martedì 19 giugno 2012

Psiche e Amore, l'io e il tu


Psiche e Amore, due volti di una sola medaglia, nella perpetua ricerca dell’altro, accomunati dall’insofferenza della solitudine; si cercano e mai si trovano, si sfiorano ma mai si toccano: psichismo che desidera amore, lo vuole per riempire un vuoto, per colmare l’abisso… Amore dice che ama Psiche; ma un sentimento, una debolezza, può amare ciò che lo produce? Mente isolata in verità ami solo te stessa e nulla vuoi che non sia per te, per il tuo egoismo privo di misura: la felicità non esiste, è soltanto una chimica illusione per la mente e la figlia coscienza. Spirito che si modula attraverso l’organizzazione di un organo che suona la musica di una carne avvilita dai sensi, te ne stai muto mentre Amore stupra Psiche, la violenta con una brama conosciuta solo dalla sporca passione, che come fango ricopre il cuore, spiritualmente vicino e prossimo allo Spirito d’un Creatore, sempre assente e mai presente nel bisogno e nel desiderio di Psiche per Amore; la felicità è nella comunione, nella persona amata, qualcuno direbbe: ma cosa ama Psiche, l’Amore o la persona che ama? Psiche ama Psiche e l’Amore che colma il nulla del cuore, non ama nessuna persona fuori di sé, perché fuori di sé le persone sono sacchi di carne, dentro Psiche diventano l’immagine di quello che vogliamo e allora ci appagano, ci soddisfano, danno la felicità, o meglio, la sua gioiosa illusione. Psiche e Amore, la stessa medaglia dove due sconsolate effigi si cercano, illudendosi di tanto in tanto, di trovarsi… Non c’è conoscenza tra i due che si cercano, l’altro è ignoto all’altro, poiché la verità è che entrambi non esistono, se non in una realtà che si sono costruita, che finirà presto, che si spegnerà in un desertico miraggio, nell’oasi dell’egoismo!

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