Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

domenica 10 giugno 2012

Un Padre che ci ama


Il padre è una figura importante nella vita di un giovane, molti vedono nel padre il simbolo della forza e dell’affermazione e nella madre l’accoglienza e l’affettività, ma un padre cosa deve trasmettere al proprio figlio per dimostrare autentico amore genitoriale? Secondo me deve trasmettere l’onestà e la giustizia, la forza dei valori virili, come il rispetto per sé e il rispetto per gli altri, la virtù della perseveranza nel bene e la virtù del sacrificio di carità, la sincera compassione umana, indispensabili per una maturazione vera di un giovane verso l'adultità; perché certi padri sbagliano nell’educazione di un figliolo? Perché non amano quel giovane, quel adolescente, quel bambino, infatti chi si sente amato e lo è davvero riconosce l’amore, forte e dolce nel contempo e ha fiducia nella persona che lo rispetta e lo fa sentire stimato e sotto l’egida di un’attenzione benevola, nella sicurezza di un conforto e di un appoggio dove riporre la propria crescita umana e relazionale. Noi tutti abbiamo un Padre, cioè il Signore, Egli è nostro Padre e il suo amore è più grande dell’amore di qualsiasi genitore umano, è necessario sentirci figli di tale Padre e riporre in Lui tutta la nostra fiducia; un padre terreno potrebbe tradirci e abbandonarci, questa è una possibilità fattibile, ma il Signore non ci tradisce e non ci abbandona mai, Egli è sempre vicino a noi e dipende dalla nostra risposta positiva, sentire la sua vicinanza e la sua presenza, il Padre che ci ha creato vuole soltanto il nostro bene autentico, ma ci lascia radicalmente liberi di accoglierlo o di rifiutarlo. Tutti gli uomini sono figli di un unico Padre e devono comportarsi tra loro, con spirito di solidarietà e fratellanza, ma purtroppo ci sono anche i figli reprobi, quelli che tradiscono l’amore e lo dimenticano per volgersi al mondo e alle sue false luci, comunque il Padre li ama e li amerà per sempre, nonostante la separazione, perché Dio non può opporsi a sé stesso, non può essere in conflitto con il proprio Amore eterno, l’Amore di Dio è incondizionato e puramente oblativo, può soltanto donare chiedendo l’adesione libera della sua creatura, per poterla rendere felice e realizzata, nel suo Regno di beatitudine e di pace. La preghiera che Gesù ci ha insegnato si chiama Padre nostro e ogni cristiano la recita più volte durante il giorno, per amare, onorare, ringraziare e chiedere il necessario al Padre celeste che ci ha chiamati dal nulla all’esistenza e alla piena comunione con Lui; pregare il Padre nostro è pregare come Gesù, Figlio unigenito del Padre, ha voluto che pregassimo per ottenere da Lui la sua Grazia e la sua benedizione, per ricevere il suo Amore ed essere con Lui in confidenza filiale, come il bambino nei confronti del suo papà, poiché il Signore ci vuole prossimi al suo Cuore, senza escludere nessuno dei suoi figli e delle sue figlie; Egli vuole abitare nel nostro cuore, come nel Suo tabernacolo eletto, la risposta dipende soltanto da noi, quindi l’unica possibilità buona, onesta e giusta è il nostro sì libero e irrevocabile.

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